Dalla galleria dei Santi

Dalla galleria dei Santi
Pura icona rigorosamente in bianco e nero

martedì 21 settembre 2010

Nicolas Sarközy de Nagy-Bocsa, le deportazioni dei Rom e il puttanone Carlà



Sarközy, coinvolto forse in prima persona nello scandalo dei finanziamenti illeciti L'Oréal, ha fatto deportare gli zingari per distrarre l’attenzione dei francesi e far finta che “ghe pensi mi” alla vostra sicurezza e al vostro benessere.
Un po’ come il suo compagno di merende Silvio Berlusconi, che nel 2008 ha “brillantemente risolto” in Italia il problema Rom.
Qualche maligno insinua che se gli zingarelli cacciati dal borioso e incazzoso presidente francese non ricompariranno rapidamente in Italia – paese considerato in Europa la "discarica" di tutte le più fastidiose minoranze ed etnie – potremo considerarli avviati alle camere a gas che si sospetta che Sarközy abbia fatto segretamente allestire nelle campagne francesi.
Intanto, attraverso il suo partito UMP (di ispirazione conservatrice, liberale, ladresca, razzista e xenofoba, tutte cose che oggi stanno benissimo insieme) ha beneficiato dei soldi della celebre casa di profumi e di bellezza L’Oréal, che ha regalato anche qualche quintalata di mascara alla sua puttanissima consorte, per ingraziarsela (come si mormora nelle migliori boutique e parfumerie francesi).
Non è passato che qualche giorno, da quando Carlà ha difeso pubblicamente l’iraniana Sakineh, beccandosi della puttana da un giornale dell’Iran, che il suo consorte cosa fa? Fa deportare in vagoni piombati Rom e zingarelli vari, buttando nel cesso “diritti umani” e individuali.
Probabilmente è il culo di Carlà, gran mignottone da infarto, che lo fa andare fuori di testa …
Altro che il povero Hitler, con quella racchietta scipita di Eva Braun!
21 settembre 2010
Eugenio Avati Ostilio

venerdì 10 settembre 2010

Quella merda di Bonanni


Era alla festa del Pd invitato per una specie di conferenza inutile e manierista, merda fra le merde, servo fra i servi, abietto fra gli abietti.
Dietro al palco, sempre l’ombra del padrone globalista e del sub-padrone confindustriale.
Quella merda di Letta Jr, il moderatore, eccetera.
Davanti, l’imponderabile, la massa anonima, la folla senza volto.
Si sentiva sicuro il kapò della Cisl, abituato a vendere la pelle dei lavoratori come un viscido lanista ai tempi di Roma.
Pochi giovincelli dei centri sociali – in realtà di uno solo, dal nome basco di Askatasuna – hanno protestato un po’ infantilmente, sventolando banconote false da cinquanta euro con la faccia del sindacalista giallo stampata sopra, agitando uno striscione, facendo un po’ di fumo.
Gli hanno bruciacchiato il giubbotto, e questo è bastato per far scappare quella merda di Bonanni, mostrando la schiena alla platea e ai giovanetti contestatori in una fuga da vigliacco bastardo.
Questo lurido scarafaggio arraffa i soldi dei padroni e vende come schiavi i lavoratori e le loro famiglie, compresi gli iscritti al suo pseudosindacato, la Cisl di merda.
E allora è chiaro che i giovanetti un po’ vivaci che l’hanno contestato non solo non hanno fatto alcun male, ma hanno addirittura peccato di eccessiva moderazione.
CENSURA .........................................................................................................
Questo sarebbe servito, per bonificare e derattizzare!
Questo e solo questo … nell'attesa di poter ascoltare, un giorno, il gioioso crepitare delle.....CENSURA.....nei cortili, durante la Rivoluzione.


Morte alla liberaldemocrazia totalitaria e schiavista, morte al liberismo assassino e........CENSURA....... servi!
Che la benefica............CENSURA..........Etica e Sociale!
CENSURA......................., fino alla fine!


Eugenio Avati Ostilio
Ammiratore di Pol Pot, Robespierre e Carlos il Terrorista
Li 10 settembre 2010

P.S.: Questo post è ampiamento censurato. Le parti in chiaro, non soggette a CENSURA, sono quelle "politicamente corrette".



mercoledì 18 agosto 2010

E' morto Kossiga




Chi come lo scrivente non è un bambinello appena trentenne, o un inutile giovinastro tossico che cazzeggia abbondantemente, fra un raw party e una puntata alle slot machine, si ricorda che negli anni ottanta comparivano sui muri scritte allo spray del tenore: Kossiga boia è ora che tu muoia.
Kossiga, in quel tempo lontano, fu temuto ministro degli interni e poi presidente del consiglio dei ministri.
Democristiano e aristocratico sardo, nobile di toga, cugino del leader comunista Berlinguer e massone, Kossiga appartenne a quella Italia che si avviava ad ampie falcate verso la lunga crisi degli anni novanta, da Tangentopoli al declino etico, economico e sociale permanente.
Ebbene, Francesco Kossiga ... pardon, Cossiga, è finalmente morto dopo una lunga e controversa esistenza da VIP.
Questo ultraottuagenario e incensato "presidente emerito" della ormai sconfessata e cigolante repubblica italiana, ci ha lasciati per sempre, esalando l’ultimo, venefico respiro.
Grandi panegirici, riconoscimenti di meriti, ricordi commossi, da parte delle sedicenti autorità pubbliche e degli esponenti della miseranda politica sistemica, brindisi da parte dell'ex "estrema sinistra" antagonista - oggi interamente venduta a capitalismo, utilitarismo, relativismo e nichilismo vendoliano -, perplessità da parte dei più critici e per il resto ... "nebbie in Val Padana, calmi gli altri mari", come direbbero i compagni cabarettisti Cochi e Renato.
Kossiga fu un cinico dotato di senso dell’umorismo, fu un democristiano non credente [in questo, non certo il solo] e una delle principali fonti di Gossip del celebre sito Dagospia.
Di lui ricordiamo:
1) La restituzione della tessera della DC agli inizi degli anni novanta.
2) Un memorabile duetto televisivo con l’astro nascente del piccolo schermo di allora, un Piero Chiambretti camuffato da postino.
3) Le rivelazioni imbarazzanti per la politica sistemica.
4) Alcune battute esilaranti.
Di lui deploriamo:
1) Il look da tardo impero dC, anzi, DC.
2) Le picconate demolitrici senza una successiva pars construens.
3) Le rivelazioni imbarazzanti per la politica sistemica, della quale faceva parte.
4) Alcune battute esilaranti, ma intrise di cinismo insopportabile.
Kossiga fu veramente un Boia?
Ai postumi l’ardua sentenza.

Eugenio Avati Ostilio
18 agosto 2010

venerdì 30 luglio 2010

Silvio Berlusconi: da Cesare a Piccolo Cesare?

Presento un articolo piuttosto originale tratto dal blog di Andrea Carancini, che riguarda la parabola discendente - tuttora in pieno corso - del mafioso-mediatico di Arcore, da Cesare quale era decaduto al rango di Piccolo Cesare, braccato dalla grande finanza anglo-americana, dagli obamiani e dai finiani ...
In foto, il grande attore americano di origine ebraico-romena Edward G. Robinson, interprete dell'indimenticabile film Little Caesar di Mervyn Le Roy [1931].
Un giudizio su Robinson attore, che assomiglia vagamente e curiosamente a al vecchio satiro-venditore-malfattore Berlusconi, ma che pur sempre esprime molta più grinta, dignità e capacità di dominare la scena, pur nella negatività del personaggio da lui incarnato:
"Piccolo di statura, massiccio, arcigno, dallo sguardo raggelante, e dal fare sbrigativo, questo era il tipo di gangster che Robinson portò sullo schermo. Egli possedeva indubbiamente il fisico e il temperamento adatti per impersonare i delinquenti e gli affaristi corrotti che in quel tempo imperversavano nelle grandi metropoli e riempivano le cronache dei giornali nell'America. Ma Edward G. Robinson era anche un uomo colto e un grande artista di estrazione teatrale, adorava la pittura tanto da arrivare ad avere, verso gli anni Cinquanta, una delle più prestigiose collezioni di quadri di tutto il mondo. Ma purtroppo rimase sempre legato al cliché del gangster ed ebbe raramente la possibilità di mettere in luce, in ruoli diversi, il suo eccezionale talento recitativo."
Ultima nota curiosa, che lo differenzia nettamente dal meschino piazzista Berlusconi mascherato da "Cesare" postmoderno: gangster per antonomasia sul grande schermo, legato fino alla morte al personaggio criminale di Rico, Robinson fu inserito a suo tempo nella lista nera del maccartismo, perché sospettato, a causa del suo impegno politico, di essere comunista.

Buona lettura, cari compagni staliniano-polpotiani.


http://andreacarancini.blogspot.com/
mercoledì 28 luglio 2010

Silvio Berlusconi: da Cesare a Piccolo Cesare?
Da qualche tempo accadono fatti inquietanti nella politica italiana, davvero inquietanti. È di pochi giorni fa infatti l’intervista “bombastica” (la definizione è di Roberto D’Agostino) con cui l’ex “Maestro Venerabile” Gioele Magaldi ha sferrato un attacco senza precedenti[1] – da massone a massone – a Silvio Berlusconi. Magaldi ha poi rincarato la dose con una “lettera aperta” al premier ancora più “bombastica”[2].Nella detta intervista mi ha colpito soprattutto il passaggio in cui Magaldi parla degli Stati Uniti e dice:
“Dalla prima democrazia massonica del Mondo, oltre-oceano, soffia un vento di rinnovamento e rigenerazione sia per la politica che per la massoneria internazionale. E l’Italia non potrà rimanerne indenne…”.
Il concetto è stato ribadito nella “lettera aperta”, dove Magaldi scrive:
“Intanto, come ben sai (o ti hanno tenuto all’oscuro?), proprio a partire d’oltre Atlantico, dalla Prima Repubblica Democratico-Massonica al mondo, è in atto un ambizioso progetto di rigenerazione e rivoluzione delle dinamiche (invero poco commendevoli) politiche e culturali dominanti nell’era del Figlio del Fratello Bush Senior (2000-2008). Basta con certi intrallazzi profittevoli ma vergognosi e basta con il supporto a regimi politici occidentali che tendano a trasformarsi in “Democrature” stile repubblica delle banane…”.
A questo punto, rilevo un altro fatto inquietante: questo duplice attacco cade negli stessi giorni in cui è in corso l’inusitata inchiesta della Procura di Roma sulla cosiddetta P3. Dico inusitata, perché certo non è normale che una Procura come quella di Roma, notoriamente e abitualmente filo-governativa, prenda di petto il governo con una delle sue inchieste.Rilevo poi un terzo fatto inquietante: sempre in questi giorni (il 19 Luglio) gli americani sono tornati alla carica per ridimensionare l’ENI[3], quell’ENI da sempre malvista oltre Atlantico per la ben nota tendenza alla libertà imprenditoriale in un settore strategico come quello dell’energia.Tutto ciò (in particolare i riferimenti al “vento d’oltreoceano”) mi ha fatto venire in mente, chissà perché, un articolo dell’anno scorso apparso sul quotidiano della Confindustria in cui – riferendo i giudizi sul premier italiano espressi dal Financial Times – si diceva che “Silvio Berlusconi è diventato un alleato «difficile» per i partner USA e UE”[4], specificando che “sotto tiro”, in particolare, era “l’accordo con la Russia per il gasdotto South Stream e le recenti aperture all’Iran”.L’appoggio di Berlusconi al South Stream “sta provocando molta rabbia a Washington e a Bruxelles”, riferiva l’articolista. E ancora: l’Italia, è sempre il “Sole24Ore” che parla, “quest’anno ha fatto infuriare la Gran Bretagna cercando di stabilire un dialogo diplomatico con l’Iran”.Chissà allora come si saranno arrabbiati, tutti costoro, quando hanno appreso che Berlusconi non solo si è permesso di appoggiare il South Stream ma ha osato promuovere anche il North Stream[5]!Torniamo indietro di qualche mese. Dopo la “rabbia” degli americani e degli eurocrati per i - fruttuosi - rapporti dell’Italia con la Russia di Putin e l’Iran di Ahmadinejad, ecco un’altra “breaking news” apparire sui giornali: “E ORA GLI AMERICANI PUNTANO SU GIANFRANCO – A Febbraio viaggio in USA da «interlocutore privilegiato»”, titolava il 25 Novembre 2009 la Stampa[6]. Nel pezzo in questione si parlava anche di un curioso personaggio, il cui nome ai più non dice nulla: Alessandro Ruben, definito “il vero ministro degli esteri di Fini”. Ruben è dal 2004 il Presidente italiano[7] della ben nota Anti-Defamation League of B’nai B’rith. Guarda caso, pochi giorni prima – l’11 Novembre - dell’annuncio del feeling tra gli americani e Fini, quest’ultimo aveva incontrato Abraham Foxman, Direttore internazionale della medesima ADL[8].Il viaggio di Fini negli USA, anche grazie a Ruben è un successo: gli americani sono soddisfatti, anche perché quando il presidente della Camera torna in Italia se ne esce con la frase seguente: “Non devono essere gli interessi delle imprese italiane che lavorano in Iran a dettare la politica estera italiana”[9]. E aggiunge: “Finmeccanica segua l’esempio dell’ENI”[10].Berlusconi è costretto a inseguire Fini e a tarpare le ali all’ENI, almeno con l’Iran[11]. Ma ormai l’”uomo degli americani” è il presidente della Camera e il premier non può evitare la nascita della fronda interna[12].Povero Silvio: anche il B’nai B’rith gli ha voltato le spalle!Il resto è storia di questi ultimi giorni, con lo scoppio dello scandalo P3, le esternazioni massoniche e “finiane” e la “discesa in campo” di Niki Vendola quale “Obama italiano”. Berlusconi cerca di tamponare ma la situazione è critica: in troppi ormai stanno cercando di far fare a “Cesare” la fine di Piccolo Cesare, il gangster americano magistralmente intepretato da Edward G. Robinson.A questo punto è lecito porsi qualche domanda: come mai la “sinistra” italiana, a cominciare da quotidiani come l’Unità, oltre a opporsi a Berlusconi, come è giusto che sia, si oppone anche[13] a quel minimo di politica energetica autonoma portata avanti da quest’ultimo? Come mai si discute tanto di mafia e di massoneria ma non si discute mai della perdurante sudditanza dell’Italia nei confronti degli Stati Uniti, da cui storicamente discende il duplice ceppo – massonico e mafioso[14] – del nostro paese? E non sarà che in tutto questo discorso sulle stragi del 1992-93, discorso che pur tante speranze di cambiamento ha suscitato e continua a suscitare, i “maestri del discorso” continuano ad essere sempre gli americani?[1] http://sottoosservazione.wordpress.com/2010/07/22/la-bombastica-intervista-del-massone-piddino-gioele-magaldi-a-%E2%80%99vanity-fair%E2%80%99/[2] http://www.grandeoriente-democratico.com/lettera_aperta_n1_al_Fratello_Silvio_Berlusconi_del_26_luglio_2010.html[3] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-07-19/knight-vinke-torna-carica-133226.shtml?uuid=AYfzjD9B&fromSearch[4] http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/06/visti-da-lontano-berlusconi-alleato-difficile-250609.shtml[5] http://www.iltempo.it/interni_esteri/2010/04/26/1152703-putin_incontra_berlusconi.shtml?refresh_ce[6] http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200911articoli/49724girata.asp[7] http://www.mosaico-cem.it/mostra_bollettino_att4.php?id=2[8] http://www.camera.it/434?shadow_paese=14879[9] http://www.jerusalem-holy-land.org/Fini%20cameriere%20e%20burattino%20di%20Ruben.pdf[10] http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/nazionale/news-dettaglio/3752507[11] http://www.repubblica.it/esteri/2010/02/05/news/eni_iran-2192389/[12] http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2010/04/22/visualizza_new.html_1765317810.html[13] http://www.altrainformazione.it/wp/2009/08/09/gli-stati-uniti-il-gasdotto-south-stream-berlusconi-e-la-sinistra/[14] Sul rapporto governo degli Stati Uniti-mafia –massoneria, a partire dal 1945, vedi, in FRATELLI D’ITALIA, di Ferruccio Pinotti (BUR, 2007) il paragrafo Logge pulite e logge sporche tra Calabria e Sicilia (p. 524 e seguenti). Sul rapporto governo degli Stati Uniti-mafia, vedi anche, sul blog di Beppe Grillo, l’intervento di Nicola Biondo: http://www.beppegrillo.it/2010/03/1943_cosa_nostr.html

lunedì 19 luglio 2010

Disordini di Grenoble ed altre facezie


Altro giro, altra corsa.
Questa volta parte da Grenoble.
La polizia spara ad un rapinatore di casinò e la under-class urbana insorge.
Ma questi non sono tutti moros franco-algerino-islamici come quelli di Parigi nel novembre del 2005.
Questi sparano anche agli elicotteri.
Come i moros del 2005, però, distruggono per distruggere, non si riconoscono se non nella rabbia.
Inquietante analogia.
Sarà forse un divertimento provocato dalla noia mortale che infonde ad umani e sottoumani il nichilismo dell'epoca?
In qualche giorno, anzi, in qualche notte, 60 auto incendiate.
L'insurrezione cieca e senza una guida politica, nella piena "incoscienza di classe", è un fuocherello che la prima pioggia spegnerà.
Potrà lasciare qualche carcassa di auto nelle strade, qualche maceria fumante, qualche cadavere, ma niente di più.
Recaille o idiotizzati che vivono ai margini? Lontani epigoni del lumpenproletariat antirivoluzionario e criminale? Svaligiatori di casinò, nella fattispecie, che onorano la memoria di uno di loro, morto per qualche decina di migliaia di euro?
A noi non importa ...
Non ci interessa il destino di questa teppaglia anarcoide.
Noi aspettiamo il momento della Rivoluzione!
Eugenio Avati Ostilio
19 luglio 2010

martedì 6 luglio 2010

Krugman, Stiglitz, Attali, ovvero L'economia politica critica prende per i fondelli le masse depauperizzate e idiotizzate



Cari postproletari, cari ceti medi depauperizzati, cari pauper tutti,

dovete sapere che esiste una subdola e falsa critica al capitalismo ultimo mutante finanziario, più che tollerata dai sistemi di potere e di controllo e ben inserita nell'establishment accademico, che postula timide misure "per affrontare la crisi" senza rinunciare a Finanza-Mercato-Globalizzazione, per mantenere in piedi strutture di potere e di espropriazione che della crisi si alimentano per promuovere altri saccheggi di risorse e maggior de-emancipazione, per supportare con piglio ipocritamente riformatore il Liberalcapitalismo assassino.

Krugman, Attali e Stiglitz - quali nuovi Ricardo, Say e Malthus - saranno forse i nuovi "classici" dell'inganno dell'economia liberale per il ventunesimo secolo, impegnati come sono nel propagandare il messaggio che ... il capitalismo è buono, la globalizzazione pure, bastano dei correttivi, che ne sò ... un poca di spesa pubblica in più, investimenti sulla conoscenza, qualche controllo sugli squali-banca.

Krugman, ad esempio, premio Nobel 2008 e molto attivo sulle pagine del giornale globalista/ oligarchico New York Times, ci propina la Terza Depressione mondiale, quella in atto, dopo la Lunga Depressione di fine Ottocento [1873-1896 circa] e la Grande Depressione novecentesca del 1929. Non ci dice chiaramente Krugman - il nuovo Ricardo? - che se dopo la Lunga Depressione è scoppiata la Grande Guerra e dopo il Crollo del 1929 è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, siamo ora a rischio di un conflitto Globale Generalizzato - da guerra dei mondi in un solo pianeta - e non ci dice, il grande economista interno alle logiche di questo capitalismo mutante, che l'unico modo per evitare l'Armageddon sarebbe una definitiva Fuoriuscita dal Capitalismo ed il superamento delle sue logiche aberranti.

Che se li tengano, Krugman, Attali e Stiglitz! Noi vogliamo non un'economia politica critica che comunque resta sotto il controllo oligarchico ed interna al sistema, ma una Nuova Critica Globale dell'Economia Politica! Marx docet!


Eugenio Avati Ostilio, critico dell'economia politica
6 luglio 2010

giovedì 1 luglio 2010

WEB sedicente “altenativo” inutile o dannoso. Falsi alternativi e falsi anticapitalisti.

Di seguito, presento una piccola lista di BLOG PERICOLOSI O INUTILI, che si devono evitare/ ignorare nella navigazione, specificando per ciascuno il livello di inutilità/ dannosità.

1) carlogambesciametapolitics. Sociologo accademista, manierista, salottiero, inutile, arrogante, pieno di sé, intortato con squallidi culattoni radicali [sarà culatta lui stesso?] ed ex-aennino oppure ancora aennino che non ha coraggio di dichiararlo [gay "di destra"?]. Usa la citazione non per giustificare ma per puro sfoggio di cultura. Edonista idiota e falsamente cordiale nelle risposte ai commenti ["un abbraccio" piuttosto laido, che suona di moneta falsa]. Manca di coraggio ed è un conformista vigliacco, non certo un anticapitalista. Vorrebbe essere un "Guru" ma è soltanto uno stronzetto. Metapolitics si può perciò convenientemente tradurre in Metastronzate. Modesto livello di pericolosità, più che altro sgradevolezza, pelosità e in molti post citatologici - "ma come sono intelligente, ma quante cose so!" - inutilità assoluta.

2) CONFLITTI E STRATEGIE. G.P. [per l'anagrafe Petrosillo] è un giovinastro stronzo arrogante e un esaltato. glg [professor La Grassa] è il "Guru" del sito del suo scolaro G.P./ Petrosillo. glg è un anziano professore di economia con meriti pregressi, ma ora in piena deriva senile e in evidente avvitamento teorico. Sono chiaramente maxweberiani, geopolitici, di fatto fiancheggiatori del peggior berlusconismo, insensibili alle questioni sociali e ambientali, sono ormai entrati in una spirale di voyeurismo, monitorando il conflitto fra i VIP nelle alte sfere. Hanno aderito, almeno in parte, all'orrenda visione geopolitica euroasiatista [gli euroasiatisti fan di Putin, degli oligarchi e dei capital-comunisti cinesi sono loro alleati] che trasforma una disciplina recente e parziale come è in effetti la geopolitica in un'ideologia a sfondo messianico. Propugnano la teoria di fase capitalistica e la ricorsività [eterno ritorno delle cose ma non le stesse ... non accorgendosi che se non tornano esattamente le stesse cose, ma cose ben diverse, ciò che arriva è il nuovo!]. Ricorsività storica e geopolitica come ideologia MI HANNO ROTTO I COGLIONI PERCHE’ SONO SOLTANTO STRONZATE FILOCAPITALISTE CHE FUNGONO DA FALSIFICAZIONE POPPERIANA DEL NUOVO! E pensare che una volta si chiamavano RIPENSARE MARX! Non è grottescamente ironico? Questo blog può rappresentare un pericolo per i suoi contenuti negativi e obnubilanti, ed un fastidio a causa del fanatismo gruppettaro e intollerante di G.P. e del sopraggiunto “autismo” di glg.

3) EURASIA. rivista e simili. Il sufico professor Mutti, l’esaltato dottor Vernole e altri. Fanatici filo-russi multipolari adoranti nei confronti dell’ex KGB Putin e degli oligarchi della sua fazione. Idolatrano come salvifica per l’Europa la satrapia putiniana. Pregni delle “teorie” dell’esoterico-ciarlatano Dughin [avete mai letto qualcosa di suo? Che so … ad esempio i “cavalieri templari del proletariato”? Sono autentici collage di stronzate per polli] esaltano nel contempo la Cina capital-mercatista del socialismo schiavistico mutante. Non gliene frega niente, anche a questi come a quelli di prima [i “ripensaroli” del povero, incolpevole Marx] di questioni sociali, ecologiche e ambientali, delle condizioni in cui larga parte della popolazione mondiale è costretta a vivere. Credono che l’Eurasia, pura espressione geografica con popoli, culture, storie e tradizioni diversissime, rappresenti un’unità, o almeno lo vogliono far credere ai gonzi. Fanno della sedicente [o meglio, “da loro dicente”] Eurasia un’ideologia totalitaria e demenziale. Livello di pericolosità alta, al pari di quello di cui la punto 2. Da evitare accuratamente a meno che non si sia in vena di bestialità.

4) Bye Bye Uncle Sam. Sostanzialmente il dott. F. Roberti, collegato a Eurasia. Questo blog è un’autentica follia, perché è mono[ossessivamente]tematico, essendo stato creato dal geniale blogger esclusivamente per monitorare la NATO e le forze militari dell’”impero americano”. Roberti credeva che aprendo un blog anti-NATO questa ultima, in un paio d’anni, si sarebbe miracolosamente e progressivamente ritirata, liberando l’Italia. Così ovviamente non è stato, e il povero Roberti, incredulo, oggi ne soffre. Livello alto d’inutilità. Se durante la navigazione lo incontrate, non soffermatevi, perdereste inutilmente tempo.

5) Generazione Europa. Bagozzi, Orsini, Salimbeni. Un tempo c’era anche un certo Orso, che però intelligentemente se l’è filata Si tratta di un paio di siti ormai “morti”, non più aggiornati da tempo, veri relitti del web. Negativa propaggine triestina dell’euroasiatismo più fanatico, ideologico e deteriore la sua morte è dovuta alla mancanza di consensi e adesioni … pur vivendo in una società obnubilata, prona e manipolata, le stronzate euroasiatiste sono troppo anche per i molti imbecilli-decerebrati che caracollano in giro e in rete come zombie. Pericolosità medio/ alta, quindi da evitare, ma fortunatamente sembra che i due blog siano defunti.

6) Il Falso Maurizio Blondet. Questo sito era una merda e un abbietto covo di leghisti bastardi [bastava leggere i commenti per capirlo], ma per fortuna sembra essere scomparso, e quindi il problema non si pone … per ora, perché non è detto che ricompaia. Se dovesse ricomparire, tenete conto che è pericoloso e sussume un autentico merdaio leghista.

7) WOLFSTEP. Uriel, angelo non si capisce di che cosa, informatico in Germania ed ex-buttafuori. Intollerante, saccente, intimamente volgare, filo-capitalista non dichiarato e, ho modo di sospettare, anche para-leghista. Certe sue prese di posizione, per quanto possano sembrare originali, sono deleterie. Livello di pericolosità medio/ alto. Da evitare con cura.

8) La Cina Rossa. AAVV [autori vari]. Anche i bambini, raggiunta l’età scolare, capiscono che dopo la svolta denghiana ed in particolare ai giorni nostri la Cina rappresenta sempre di più un' orrenda forma di mercatismo, figlia della globalizzazione neoliberista, e un mostruoso ibrido fra socialismo svuotato di contenuti e capitalismo inquinatore e distruttore, in cui esistono i lager per il lavoro schiavo, masse di contadini poveri soggiogati dal capitale e operai supersfruttati. Eppure ci sono dei fanatici obnubilati, in alcuni casi fossili di altre epoche storiche, che credono che la Cina sia ancora Rossa, Comunista e Rivoluzionaria. Tanto varrebbe credere a Babbo Natale, a Berlusconi “presidente operaio” o alla Fata Turchina [se non è diventata anche lei Escort]! Povero Mao, non se lo meritava proprio! Sito inutile, più che pericoloso, anche perché tutti sanno cosa rappresenta la Cina oggi.

Per ora vi basti, concludo qui questa breve Schif Parade dei siti negativi/ falsi alternativi. Altri pericoli, altri “ostacoli” incontrati nella navigazione in internet ve li segnalerò in seguito, con un prossimo avviso ai naviganti.


Morte al capitalismo liberista e alla globalizzazione. Morte a Emilio Fede!

Compagno Eugenio Avati Ostilio
1 luglio 2010